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Forno crematorio: "perchè non andremo a votare" - 13 Aprile 2016 - 05:12

Re: Re: A quelli che "danno i numeri"
Ciao Maurilio Sbagli. Alcuni beni possono avere vita eterna altri no. Un aereo è progettato per poter lavorare un preciso numero di ore. Dopo aver volato quelle ore, l'aereo non può più volare. Fermo l'aereo e ne devo comprare un altro. Anche le pompe di raffreddamento di una centrale hanno una scadenza. Dopo aver funzionato un certo numero di ore devono essere cambiate anche se funzionanti. Una nave teoricamente è eterna. Vengono periodicamente riammodernate ma tranquillamente puoi trovare per mari navi che hanno un secolo magari nate come navi merci e poi trasformate in navi da crociera o viceversa. Anche un'automobile non ha limiti tecnici ma ha un limite di ragionevolezza economica. Non andrò mai a spendere 1.000 euro di tagliando (distribuzione, freni, manutenzione ordinaria, pompa) per una macchina che ha un valore commerciale di 300 euro. Butto l'auto e ne compro un'altra. Poi abbiamo impianti ad alto livello evolutivo. Anche se efficiente e relativamente nuovi sono diventati obsoleti. Un impianto di 5 anni fa che produceva microprocessori, oggi è completamente da buttare, puoi salvare solo il capannone. Poi abbiamo impianti con un bassissimo livello evolutivo ed è il caso dei forni crematori ("dal 2004 a oggi la tecnologia è rimasta pressoché invariata" prof. Nardin di una certa università) che dopo aver fatto l'investimento iniziale puoi continuarlo ad usare senza limiti di tempo. Come ogni impianto avrà le sue manutenzioni ordinarie, esempio: ogni 6 mesi pulire un certo condotto, ogni anno lubrificare certi componenti, ogni 2 anni fare certe tarature, ogni 3 anni cambiare il refrattario, ogni 10.000 h cambiare la valvola del gas ecc ecc. Poi abbiamo le manutenzioni straordinarie ovverosia la sostituzioni di componenti al di fuori della manutenzione ordinaria prevista che hai sempre per tutti gli impianti. Con meno frequenza per gli impianti nuovi ma passati i primi anni che hai componentistica nuova anche su un impianto di pochi anni si inizia ad avere la manutenzione straordinaria. Ad ogni modo questa manutenzione straordinaria corrisponde ad una piccola percentuale rispetto al valore dell'impianto. Per un impianto da un valore di 1,5 milioni (secondo gli 11) non si spenderà mai più di 50.000 euro di manutenzione all'anno. E' stato scritto che l'anno scorso è stato fermo 2 mesi perché rotto. Anche l'anno scorso il semaforo di Fondotoce è stato fermo quasi un mese perché rotto e sai cosa aveva di rotto? Aveva le lampadine bruciate e il comune non le aveva da cambiare. Non tenevano lampadine di scorta e ad agosto la ditta era chiusa! Alla fine sono riuscite a recuperarle facendosele spedire dal comune di Bologna... Quindi è bene non confondere l'inefficienza della PA con i problemi reali degli impianti. Comunque attendo con ansia la pubblicazione del business plaaaaaaannnnnn

Forno crematorio: "perchè non andremo a votare" - 9 Aprile 2016 - 15:01

È nato prima......
È nato prima l'uovo o la gallina? Prima si vota una privatizzazione e poi si valuta la proposta nei dettagli ? La questione è tutta qui, ed anche il motivo per cui e nato un comitato ed abbiamo un referendum, dove si dice all'amministrazione non mi svendi un servizio pubblico remunerativo a scatola chiusa, non siamo al gioco dei pacchi televisivo dove all'apertura scopri se hai fatto una buona scelta. Proviamo ora ad entrare nel merito dei punti sopra esposti 1 non è vero che gli utili sono in costante diminuzione e per quanto riguarda il 2014 grave inesattezza l'utile non è di 200 mila ma bensì di 295.796,93 dato ufficiale del dirigente, ufficioso... e prima o poi lo verifichero potrebbe essere vicino ai 400 mila 2 gli unici costi che verrebbero alleggeriti sono quelli cimiteriali della sola pallanza, se la ditta se ne farà carico in quanto si è parlato di un periodo sperimentale, sperando non aumentino le tariffe cimiteriali, altrimenti i verbanesi pagheranno direttamente il risparmio comunale 3 e 4 il forno non è obsoleto e la sostituzione non è urgente, ma anche se fosse urgente a Frosinone il solo forno, con potenzialita simili, è costato 364.000 euro, quindi il solo utile del 2014 sarebbe bastato per coprire l'operazione, i costi di manutenzione sono già stati detratti dai ricavi 5 e 6 senza entrare in formule complesse , faccio una semplice constatazione, anno 2015 costo bolletta gas euro 33.619,48, poniamo un costo di 80 centesimi al m3 vuol dire 42.024,36 m3 di gas metano bruciato comprensivo di inquinanti causa cremazione,quali cianuro HCN, composti inorganici del fluoro HF e cloro HCL, cadmio Cd tallio Ta mercurio e relativi composti Hg, policlorodibezodiossine PCDD policlorodibezofurani PCDF eccc.ecc...senza prendere in considerazione le perplessita di Bava in merito ai componenti tossicci delle cure chemioterapiche di cui i pazienti deceduti sono imbottiti (scusate l'argomento un po macabro)mi può spiegare il luminare come possa inquinare meno di un'auto a benzina ( gli inquinanti citati son presi dal forno che la stessa ditta proponente ha installato a Serravalle Scrivia) 7 avete accesso ai dati secregati del progetto preliminare per dichiarare che inquinera meno? 1000 m3 ora come si conciliano con i 42000 annuì sopra esposti? L'autorizzazione al limite del numero di cremazioni lo da la provincia (nominata) e se la ditta proponente farà richiesta di un aumento delle cremazioni, in quanto il nuovo forno ne ha le potenzialità, siamo certi che non l'avranno?

Forno crematorio: "perchè non andremo a votare" - 9 Aprile 2016 - 08:39

Re: Re: Ci siete o ci fate?
Ciao Demian Non ci crederai ma non stiamo parlando della Fiat che ha svariati stabilimenti in giro per il mondo con migliaia di dipendenti. Parliamo di un forno crematorio che ha 5 voci di spesa (personale, manutenzioni, gas, luce, gestione) e una voce per gli incassi (tot cremazioni x costo cremazioni). Bilancio di questi capitoli dichiarato dal dirigente 250.000 euro anno. Offerta ricevuta da ditta esterna 100.000 max 150.000 nemmeno da subito perché i primi anni bisogna "andargli incontro" e rimangono sul groppone la spesa per i 2 dipendenti che attualmente è ricompresi nelle spese del forno. Quindi al metto di questa spesa incassi per il comune 40.000 euro max 90.000 euro.

Forno crematorio: "perchè non andremo a votare" - 5 Aprile 2016 - 17:49

serietà e magari chiarezza...
1136 firme per affermare che essere in maggioranza non significa "avere ragione", è la democrazie bellezza! 1- i numeri riportati dei ricavi non sono veritieri, scontano una serie di elementi (imputazioni arbitrarie di alcune spese, blocco temporaneo ecc.) mediamente i ricavi netti minimi si attestano a 250'000 € che nessun privato garantirebbe, lo ha detto l'Assessore Forni. 2- il punto due è pura fantasia, ovvero si potrebbe verificare alla sola condizione di più che raddoppiare le cremazioni (e forse nemmeno). E' semplice matematica. 3- Le condizioni descritte al punto 3 si verificano solo con incremento ENORME delle cremazioni, ma ciò NON E' NECESSARIO, basta la manutenzione straordinaria dell'attuale linea, costo 500'000 euro, solo 2 anni di utile. Quindi una spesa alla portata del Comune. 4- Altra fantasia. Se questa linea permette di fare utili importanti, quale privato mai la rottamerebbe? è come se io buttassi un auto usata solo perchè ne ho comprato una nuova... le uso entrambe (una io e una mia moglie). 5- La volkswagen sosteneva di fare macchine diesel non inquinanti e la Marlboro sosteneva che il fumo non facesse male ... potrei continuare per ore con esempi. Se si bruciano corpi carichi di farmaci chemioterapici, chi garantisce che tutto vada bene? 6- Il punto 6 dimostra solo che quando si rifarà la linea bisognerà usare idonea tecnologia 7- grave errore! noi non sappiamo quale sarà il limite massimo di cremazioni, potrebbero essere 5000 o 7000, dipende dall'autorizzazione che chiederà il privato. Ad oggi il Comune non ha messo alcun paletto numerico (fonte dirigente del settore del Comune). Per tutte queste ragioni il Comune prima di pensare a privatizzare dovrebbe comunicare con che limiti ciò verrà fatto. In assenza di paletti e limiti, per sicurezza/prudenza/ buon senso si deve votare "SI" e impedire l'ennesima scelta sbagliata (e in questo caso anche pericolosa) di questa amministrazione

Governo su posta a giorni alterni: "Il piano va rivisto" - 28 Marzo 2016 - 15:31

Evidentemente
Evidentemente anche Lady Oscar non vive in un paese di montagna ma in una città dove le possibilità di avere uffici postali a disposizione è plurima. Ha ragione il sindaco del paese isolato a dire che la posta a giorni alterni è l'ultimo dei problemi:proprio per questo è meglio non aggravare la situazione creando un ulteriore, ultimo disagio. Certo chiudendo a giorni alterni si fa un risparmio, ma un risparmio minimo che nulla va ad intaccare i grandi sprechi nazionali ad ogni livello. E' come se in un bilancio famigliare si risparmiassero 5 centesimi di euro al giorno: certo è un risparmio, ma il tenore di vita di quella famiglia non cambierebbe di certo in meglio in modo significativo. Chissà perchè questo andazzo di tagliare sempre e comunque laddove le situazioni di disagio sono maggiori!

Stop abusivismo servizi alla persona - 9 Marzo 2016 - 22:30

sibilla e lupus
Gentili amici,Sibilla e Lupus,nn trovo la parola adatta ad esprimere la mia piena condivisione alle vostre parole ed alla vostra analisi.Ovviamente ,lo avrete capito,sono nel ''commercio'' da piu' di 30 anni,(leggi ''commercio'' nell'accezzione piu' ampia,ho fatto parte, e ne faccio parte tuttora,in svariate vesti ,di commerciali,grossisti,dettaglanti,piccoli artigiani).Talvolta,prendo l'esempio dei parrucchieri /estetisti,taluni sono costretti a lavorare nel sommerso,ossia nelle case,per ovvie ragioni di sopravvivenza.I begozi cinesi prosperano,alle 18 della sera,se ti danno una ricevuta,e' la numero 3 della giornata,e ci lavorano in 7....come e' possibile?.Poi,una piega ,perché costa 20 euro?....40000 lire........nn c'e' ragione,ed allora le casalinghe si rivolgono alle ''petineuse'' in casa o si fanno da sole......insomma,i problemi sono molti......quelli delle varie associazioni,vedi sopra,aprono la bocca senza cognizione di causa,si fanno vivi una volta all'anno solo per avere l'obolo forzoso della tessera e poi svaniscono,tanto lo stipendio ce l'hanno garantito.................sarebbe un discorso lunghissimo....mi fermo qua ,per ora...tanto qualche ''toccato nell'orgoglio'' roispondera'.P.S. un tubo di tinta della marca poiu' nota L'O.......,costa dal miglior fornitore 5/6 euro,con offerte varie arrivi a 4,50 euro.....il coiffeur te la mette con 25/35 euro........da un tubo ne escono 3//4 di servizi colori..........quindi spendo 5 euro di tubo e ricavo dai 100 ai 150 euro,netti....piu' tutto l'indotto..piega,taglio,shampoo color......insomma....e' ovvio che ci si rivolga al sommerso o ai cinesi..............ricarichi fuori dal mondo..........

Posta a giorni alterni: TAR rinvia causa - 1 Marzo 2016 - 18:03

Re: Post scriptum
Ciao lupusinfabula Non ci crederai... ma la gestione del conto corrente costa ZERO, l'imposta di bollo è ZERO, l'apertura e la chiusura del conto costano ZERO! Poi se preferisci andare in posta e pagare 1,5 euro a bollettino, sei liberissimo

Morto Renato Bialetti, il papà della Moka - 12 Febbraio 2016 - 09:58

Re: forse sbagliarono
Ciao Andrè Solo dei pazzi avrebbero investito in Italia per produrre casalinghi che vengono venduti tra i 5 e i 30 euro al pubblico. Passi il costo della manodopera, passi la tassazione, passi l'inefficienza del sistema Italia ma scappare a gambe levate dai sindacalisti

Il PAES di Verbania approvato dalla Commissione Europea - 3 Febbraio 2016 - 13:59

Re: Re: Re: accesso agli atti negato
Ciao privataemail La differenza può essere data dal fatto che le letture dei contatori non vengono fatte il 31/12 ma in date diverse e quindi i consumi sono traslati rispetto al reale periodo di consumo. Dai dati da te forniti possiamo ipotizzare mediamente un costo di metano di 25 euro a cremazione pari circa a 25 mcs di metano equivalente circa al metano necessario giornalmente per la climatizzazione invernale di 5 appartamenti. Quindi se ipotizziamo le attuali 3 cremazioni al giorno, allora il consumo energetico attuale del forno crematorio equivale al consumo per la climatizzazione invernale di 15 appartamenti. Oppure al consumo di 27 litri di benzina corrispondenti a circa 270 km percorsi equivalenti a 20 macchine in più che percorrono la SS da Ghiffa a Fondotoce al giorno.

Il PAES di Verbania approvato dalla Commissione Europea - 3 Febbraio 2016 - 12:52

Re: Re: accesso agli atti negato
Ciao Hans Axel Von Fersen Conoscere i consumi a cremazione bella domanda Confrontandosi con le opposizioni e facendo lavorare le commissioni dignitosamente, forse la stessa giunta ed i consiglieri che l'appoggiano, prenderebbero decisioni consapevoli su operazioni on ricadute di 30 anni , valutando aspetti a cui non hanno pensato (temo), tipo allo scadere della eventuale gestione, se l'impresa non ritiene piu remunerativo il business o capisce che non avrà un prolungamento, in che condizioni lascerà il forno? Sarà fatiscente e quindi si dovrà nuovamente metter mano al portafoglio? Se non sarà più remunerativo chi pensate si accollera i costi? Tornando alla tua domanda i dati a mia conoscenza sono molto strani, in quanto nel 2014 la bolletta del gas è di circa 20000 euro con 1221 cremazioni quindi 16,38 euro a cremazione mentre nel 2015 a fronte di ben 33000 circa per 841 cremazioni siamo a 39,24 quindi più del doppio come si spiega ? E qui torniamo al problema della mancata collaborazione costruttiva con le opposizioni,se si vuole fare scelte ponderate e condivise nell'interesse della città vanno coinvolte più persone possibili, per ridurre la possibilità di fare scelte sbagliate a danno di tutti, economiche, ambientali e favorendo una visione a lungo termine, dove si deve interrompere il circolo vizioso della cattiva politica, la quale pensa solo alla propria legislatura e non prende decisioni ampiamente condivise, favorendo la continuità e permettendo alle successive giunte, di qualsiasi colore siano, di non disfare e denigrare il lavoro precedente, tutti ne gioveremmo, e proprio riguardo al Paes dove la prospettiva è di lungo termine dobbiamo immaginare insieme come vogliamo la città tra 50 anni, e non lo possiamo fare se prendiamo decisioni con la prospettiva dei 5 anni quando va bene

126 mila euro per le scuole di Verbania - 22 Gennaio 2016 - 19:32

Memoria corta
Ricordo molto bene le promesse del furbetto del quartiere, detto anche pinocchio, che declamava e propagandava maggiore sicurezza per le scuole, abbellimenti e dotazioni fantascientifiche con l'impegno economico di ben 3,5 miliardi di euro... Questi 40 milioni a livello nazionale non fanno ridere, fanno insorgere sentimenti di rabbia. L'ennesima presa in giro dell'inettitudine al comando.

Zanotti, Brignoli e Grieco: pro e contro privatizzazione crematorio - 20 Gennaio 2016 - 10:24

x tedesco
Vogliamo parlare di cifre? proviamoci! una premessa, per ragionare concretamente bisognerebbe conoscere il progetto del privato, e purtroppo questo è un limite grave Sappiamo che nel 2014 l'incasso del forno si aggira sul mezzo milione di euro, ed ha prodotto utili per oltre 300 mila, il privato ne riconoscerà al comune 100/150 mila e non da subito, in quanto nei primi anni sembra non riceva nulla, per quanti anni non ci è dato a sapere. Da quanto emerso nella assemblea organizzata dal quartiere le cremazioni potrebbero anche triplicare, quindi i costi saranno i medesimi o maggiorati del costo di un terzo dipendente, quindi diciamo 35 mila, ora facciamo il conteggio per un anno(il 2014)ricavi che se triplicassero arrivano ad 1,5 milioni circa, togliamo ai 300 mila di utile netto del 2014..... 150 mila per il comune, ne restano 150 mila a cui sottraiamo il costo di un terzo dipendente 35 mila ed arriviamo a 115 mila a cui agguingiamo un milione di ricavi per aver triplicato le cremazioni, questi sono senza spese in quanto i costi sono già stati detratti, risultato in un anno l'utile netto potrebbe essere di € 1.115.000 moltiplicato per 3 anni si hanno € 3.345.000... se non danno nulla al comune per i primi 3 anni si arriva a € 3.795.000, dimenticavo e se le tariffe aumenteranno per i non residenti che già ora sono all' 80%? di quanto salirà il ricavo? spero di aver esposto decentemente il mio ragionamento. Proposta..... creiamo una società finanziata da obbligazioni che renderanno il 5% anno ai verbanesi delusi dallo schifo bancario recente e partecipiamo al bando? forse ci vorrebbe parecchio tempo,troppo per organizzarsi, pazienza vorrà dire che vincerà la solita azienda che diverrà monopolista e non dovrà preoccuparsi della concorrenza cremando ed inquinando a prezzi che riterrà opportuno.

Zanotti, Brignoli e Grieco: pro e contro privatizzazione crematorio - 19 Gennaio 2016 - 13:48

Re: Elio, suvvia.
Ciao Roberto Campana a parte che fai confusione tra chi ha commentato prima e chi ha commentato dopo ... comunque sono fantastici i tuoi conti... finanza creativa alla Tremonti...vogliamo giocare a chi sa fare meglio il Tremonti ... ? se moltiplichi i tuoi dati per 50 anni diventa una perdita di 14,5 milioni di euro..e fa più scena....comunque ....parli di una perdita del comune di 4,9 di euro in 30 anni io parlerei di 3,75 ... perchè moltiplico per 250 . allora in 30 anni devi rifare il forno almeno due volte per una spesa di 2 ,0 ,quindi rimane 1,75 . In 30 anni oltre cambiare i forni farai delle manutenzioni straordinarie? mettiamo 0,5 , rimane 1,2 che diviso 30 anni diventano 40.000 euro l'anno di disavanzo che non sarebbero altro che gli interessi da pagare da parte del comune per il mutuo per costruire 2 nuovi forni in 30 anni .... arriviamo a zero ... quindi nessun abbassamento della retta asili nido ecc ecc... visto come è facile fare i conti???

Zanotti, Brignoli e Grieco: pro e contro privatizzazione crematorio - 18 Gennaio 2016 - 17:46

Re: 380 mila
Ciao renato brignone così per mia curiosità sono andato a controllare il costo del forno di Frosinone ... 890.000 € per un forno autorizzato per 4 cremazioni al giorno per 250 giorni. si supera il milione di euro con autorizzazioni.. verifiche e controlli ... ma se lo dicono i 5 stelle .. sicuramente mi sbaglio io .. io a Campana chiederei della privatizzazione degli asili nido a Parma da parte del loro sindaco ...e se è necessario che un comune gestisca un forno crematorio o gli asili nido...la domanda vera è : quali servizi deve gestire un comune e quali no ? altra domanda ma come mai il forno di cui parlate (quello di Frosinone ) ha impatto inquinante quasi uguale a zero e invece qualcuno parla di quasi disastro ambientale ? così per correttezza sono andato a vedere le emissioni di un forno crematorio moderno e non vetusto come quello di Verbania (quindi da sistemare e modernizzare ) e ho trovato questa dichiarazione di un esperto :La legge 152 del 2006, e che vale per tutta europa, pone un limite per le diossine da 1 a 10 milionesimi di grammi al metro cubo. Ecco, chi fa i forni dà addirittura un limite di un decimo di miliardesimo di grammo al metro cubo. Questo per dirvi che non sono strutture inquinanti. Per fare un esempio ‘genovese’, città in cui lavoro, posso dire che inquina più la strada lungo il Bisagno che il forno crematorio di Staglieno... sicuro di una tua risposta... o del ragazzo che ha scritto sopra... .. PS non mi confondere con nessuno

Zanotti, Brignoli e Grieco: pro e contro privatizzazione crematorio - 18 Gennaio 2016 - 17:10

380 mila
il dato era già stato diffuso, comunque lo ripeto con piacere: 500 mila euro è il costo per rifare una linea di cremazione nuova di zecca (in realtà, i 5 stelle hanno detto che ne basterebbero 380 mila , dato preso dalla città di Frosinone se non ricordo male) è il dato fornito dal Comune di Verbania. Si arriva a 1'700'000 se si considera la SECONDA linea + opere per una doppia sala del commiato (sempre dai 5 stelle ci dicono che un progetto analogo a quello che vorrebbero fare a Verbania, con sale commiato ecc. potrebbe costare poco più di 800 mila).

Una Verbania Possibile interpellanza su patrocini - 2 Gennaio 2016 - 18:55

Comitati di serie A e B
Sig. Ramoni . la giunta Zacchera nel 2010 organizzo la stessa manifestazione , con la medesima buona partecipazione di cittadini ,a costo 5.000 euro ,e venne criticata con interpellanze per l'eccessivo onere ,che risultò di molto inferiore . Giudico eccessivo il costo di 18.000 euro ,praticamente 18 euro per partecipante . Personalmente ho sempre prestato opera di volontariato , con piacere, per organizzare simili manifestazioni e tutto nasceva dallo spirito di gruppo e tanto lavoro da fare , dalla raccolta di fondi tramite sponsorizzazioni sul libretto pubblicitario dell'evento e qualche contributo privato . Le manifestazioni riuscivano con un buon risultato anche se il contributo del Comune andava richiesto ,quasi elemosinato , ed era di 200/300 euro al massimo , oltre la disponibilità della struttura del palco . Ora , dopo aver preso atto che il comune ha dato 16/18.000 , per questa manifestazione ad una neonata associazione , personalmente ho deciso di pensionarmi dal volontario .

Veneto Banca: 7,3€ il valore d'uscita delle azioni - 4 Dicembre 2015 - 15:16

Una lettura realistica?
A due giorni dall'assemblea della vergogna di Montebelluna, le proteste di 88 mila azionisti di Veneto Banca non accennano a calmarsi. Il Consiglio d'amministrazione ha tagliato il valore delle azioni da 30 a 7,3 euro, mandando in fumo i risparmi di una vita di famiglie e piccoli imprenditori. “Un colpo pesante per l'economia veneta” dice uno degli azionisti, “tantissima gente, famiglie, imprenditori, non sapeva di giocare in Borsa, altrimenti avrebbero diversificato gli investimenti” non mettendo tutti i risparmi solo su questa banca. Ma come è stata possibile una cosa del genere? E' il sistema bancario veneto. La storia di come i grandi colossi bancari riescono a metter mano sui nostri risparmi, mandandoli in fumo per i loro interessi.Le banche popolari spolpate dagli speculatoriIniziamo dal principio. Nel Nordest italiano, dopo la guerra, imprese e artigiani sono riusciti ad uscire dalla crisi grazie ad un sistema bancario formato da piccoli istituti vicini al territorio e ai cittadini. Sono le banche popolari, cooperative, di credito artigiano e così via. In queste banche non finivano i soldi dei magnati internazionali, ma i risparmi di una vita, il Tfr e le pensioni dei lavoratori veneti ed italiani. Oggi, cosa resta di queste banche popolari? Gli speculatori internazionali affamati di denaro hanno deciso, in combutta coi vertici delle stesse banche, che è arrivata la loro ora. Nel loro mondo in cui il profitto viene prima del bene comune e in cui i soldi sono uno strumento di potere, non un mezzo per comprare il necessario, hanno messo in piedi il meccanismo che ieri ha portato gli azionisti di Veneto Banca, esattamente come quelli di Banca popolare di Vicenza, a veder bruciati i loro risparmi di una vita.Come VenetoBanca ha bruciato i risparmi dei suoi azionisti. In che modo? La banca aveva mentito agli azionisti proponendo azioni ad un prezzo alto e fuori da ogni canone realistico. Gli azionisti non potevano sapere, si sono semplicemente fidati di quelli che si sono rivelati poi dei pirati in giacca e cravatta. Il prezzo iniziale delle azioni era stato gonfiato in base a valutazioni personali di un tecnico esterno di Veneto Banca. Calcoli dei quali non ci è concesso approfondire il metodo perché “riservati”, nonostante le nostre richieste. Ma ieri, dato che la banca sta per diventare Spa, il Consiglio d'amministrazione è stato costretto a rivelare il reale valore di mercato delle azioni. Una confessione obbligata (data la trasformazione imminente della banca) e sudata, che è arrivata dopo una riunione durata 11 ore! 81% di perdita per i piccoli sociEcco l'annuncio: ai fini del recesso le azioni sono state valutate 7,3 euro contro i 30,50 euro fissati dall’assemblea di aprile, vale a dire il 76% in meno. Tenendo conto del fatto che il prezzo di 30,50 euro rappresentava già un taglio di oltre il 22% rispetto ai 39,50 euro degli anni precedenti, la perdita per i soci si aggira intorno all’81,5%. Un’enormità, ma non è detto che sia finita perché bisognerà vedere come la Borsa valuterà l’istituto di Montebelluna, che peraltro deve varare una nuova ricapitalizzazione da un miliardo di euro. Avete capito bene, l'81% dei risparmi di una vita andati in fumo per quella che potrebbe essere una truffa colossale da parte di una banca ai suoi risparmiatori.menzogne, i favoritismi e la volontà di andare in borsa ne sono la prova. Le uniche vittime sono gli azionisti ingannati. Lo conferma oggi Confedercontribuenti: "E' una rapina. Rimangono impuniti i veri colpevoli che hanno diretto la banca e che in questi anni ne hanno combinate di tutti i colori".I banchieri complici vanno puniti Ecco svelato dunque il disegno dei grandi speculatori internazionali: le mega banche, con la complicità dell'europa e del premier Pd vogliono distruggere e azzerare le banche del territorio per fare posto ai grandi gruppi internazionali. Una volta affondate queste piccole banche infatti, come accaduto per Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca, i grandi istituti finanziari potranno comprare per pochi spicci i l

Visite guidate gratuite alle centrali di Verampio e Crego - 28 Ottobre 2015 - 13:54

E allora'?????
E allora a chi vanno i 5 euro???? Tanto per fare chiarezza,non fate sempre i soliti furbi spiegate per bene tutto non vi pare?

Incontro per salvare la canfora di Pallanza - 14 Ottobre 2015 - 14:25

5.000 euro!
Con quei soldi si fa arrivare una sequoia direttamente dagli USA!

Verbania Documenti: "Boycott the Post" - 8 Ottobre 2015 - 10:31

boicotta l'IPO Poste
Le Poste sono delle vere e proprie banche&Assicurazioni i cui il servizio postale pesa solo per il 15% dei ricavi ,ergo 13.000 sportelli sono un'enormità.Le soluzioni si possono sempre trovare ,appoggiandosi agli uffici comunali per i servizi nei paesini di montagna ad esempio. Giusta la quotazione ,in Giappone stanno facendo la stessa cosa come già fatto in buona parte nel resto d'europa . Boicottare l'IPO delle Poste in borsa per me è sbagliato .Poste Italiane prospetta ai futuri soci un rendimento in linea con quello delle utility già quotate(che in media ha un dividend yield del 4 - 5% in caso di prezzo di vendita a 7 euro circa) ....poi ognuno .....
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